La sua storia e le sue curiosità
Durante uno dei miei ultimi viaggi con mio marito sono andata a visitare una delle chiese più antiche della Sardegna, anzi forse credo la più antica.
La chiesa di san Giovanni di Sinis che si trova presso l'attuale borgo di San Giovanni, nella strada moderna che ricalca l'antico tracciato che porta verso le rovine della città antica di Tharros.
Non potevamo non ammirare da vicino la sua bellezza.
Il sito dove sorge la chiesa era adibito in antichità alla necropoli fenicio-punica dell'antica città di Tharros.
Successivamente sono stati ritrovati antichi reperti dell'uso cimiteriale in epoca cristiana.
Scavi recentissimi hanno ritrovato i resti di un più antico edificio di culto cristiano affianco alla chiesa.
La chiesa come potete vedere dalla foto è orientata verso est con il suo abside e costruita in blocchi di arenaria.
La strutturà in se è molto semplice, con niente sfarzi , ma è proprio questo a renderla stupenda e suggestiva.
All'interno ha una forma rettangolare divisa in tre navate coperte da volte a botte che terminano con un transetto di parimenti voltato. In corrispondenza della navata centrale e dell'abside troviamo l'unica cupola sostenuta da grossi pilastri.
Le due navate laterali comunicano con quella principale attraverso degli archi meravigliosi.
L'illuminazione nella navata centrale è data da tre aperture quadrangolari non molto grandi. La facciata della chiesa ha una particolarità, un Oculo sopra la porta d'ingresso, per il resto la semplicità nella sua realizzazione ne fa da padrone.
Al suo esterno nella parte centrale della chiesa è evidente una cupola che riferibile ad un originario edificio a croce greca iscritta in un quadrato (probabilmente VI secolo) e poi radicalmente trasformato( probabilmente nel XI e XI secolo) con l'aggiunta dell'abside e dell'aula trinavata e l'apertura delle bifore .
Quando siamo entrati al suo interno siamo stati colpiti innanzitutto dall'aria pervasa di spiritualità e dal silenzio che ci donava un senso di pace e benessere. Un 'esperienza stupenda. Subito abbiamo notato due cose che ci hanno incuriosito e colpito dal primo sguardo, la prima la fonte battesimale alla nostra destra vicino alla colonna della navata centrale.
La sua particolarità è proprio la sua lavorazione con gli angeli all'esterno, mentre al suo interno, in rilievo il disegno di un pesce. Non avevo ancora visto o notato in nessuna chiesa un disegno così in rilievo all'interno di una fonte battesimale.
La seconda cosa che ci ha colpito è stata sicuramente l'altare semplice ma allo stesso tempo meraviglioso con i suoi blocchi di pietra antichi che col passare del tempo per via dell'umidità hanno preso un color verdastro, ma che insieme alla luce che entra da una delle aperture rilasciano un colore suggestivo e meraviglioso.
Si rimane ad osservare la bellezza che sta proprio nell'unione di dettagli semplici ma di impatto. In antichità proprio in questo altare il prete celebrava la messa esclusivamente in latino.
Persone del posto ci hanno suggerito di lasciare come usanza vuole un bigliettino con una richiesta scritta di una grazia o protezione che si mette ai piedi o nelle mani del santo.
La collocazione della chiesa è perfetta, in quanto nasce in uno dei più bei punti che si potevano trovare, un contrasto perfetto tra il panorama marino e le antiche rovine della città di Tharros.
Purtroppo ad oggi essendoci pochi fondi è in stato di abbandono, mi auguro che col tempo si riesca a trovare una soluzione per far in modo che non si deteriori e si possa trovare una strategia di contrasto per l'attuazione di un ripristino mirato.
Consiglio a tutti di andare a visitare almeno una volta nella vita questa stupenda chiesa e rimarrete colpiti ne sono certa sia dalla struttura sia dal meraviglioso panorama del posto.
Per la sua festa il 29 agosto il santo viene festeggiato nella sua borgata marina e in concomitanza si festeggia la festa di Sant'Agostino a Nurachi. Viene portato in processione il loro santo (viene chiamata la corsa di Sant' Agostino verso San Giovanni di Sinis) da soli uomini e ragazzi, tutti rigorosamente vestiti col saio o bianco o rosso, sa cappa, corrispondente ai colori degli abiti delle due confraternite della parrocchia.
Portano il simulacro settecentesco a piedi e di corsa fino alla chiesa di San Giovanni di sinis , per 18 km.
I due santi vengono portati nei giorni a seguire in processione nella borgata marina di San Giovanni di Sinis.
Tutto è reso più suggestivo dal fisamornicista tipico del posto e dal coro di Cabras accompagnati dai cavalli.
Quest'usanza, come ho già accennato avviene per la festa di San Giovanni di Sinis e in concomitanza a Nurachi per San'Agostino, un paese non lontano dalla chiesa e legati per la storia in cui si dice che le prime persone che aprirono la chiesa erano di Nurachi.
La maggior parte di persone che abita nella borgata marina di San Giovanni di Sinis sono di Nurachi.
Una volta terminata la processione sempre nella stessa giornata si compie dagli stessi uomini e ragazzi il percorso inverso di rientro insieme al simulacro e una volta arrivati al loro paese vengono accolti dalla popolazione che li accompagnerà in processione sino alla chiesa dove è riposto tutto l'anno il santo.
Da come si può immaginare una festa molto particolare e ricca di significato per la gente del posto ma anche per chi la osserva da al di fuori ♥
Voi cosa ne pensate di questa chiesa? Siete mai stati alla festa in suo onore? Sapete qualche curiosità in particolare che non ho citato? Fatemi sapere.. Ci conto!
A presto,
seresweetlove♥
Indicazioni Google Maps▼