"Su Ocu de Sant'Antoni 2018"
La festa di Sant'antonio Abate arriva dopo poco le festività natalizie e prima del carnevale e i riti pasquali della settimana santa. In tutta la Sardegna si dedicano diverse manifestazioni per il Santo legate al fuoco e ai falò.
Grandi e piccoli falò tra la notte del 16 e 17 gennaio illuminano la notte di diversi comuni della Sardegna.
Sant'Antonio è il Santo del fuoco ed è il protettore degli animali, proprio per questo i pastori e gli agricoltori in particolar modo ne sono devoti. Un 'antica leggenda narra che Sant'Antonio abbia rubato dagli inferi una scintilla di fuoco e la regalò agli uomini per poter riscaldare la terra. Secondo appunto questa antica leggenda si deve ringraziare a questo Santo se abbiamo la luce e il calore. Per questo motivo il fuoco e i falò sono gli elementi principali che caratterizzano i riti in suo onore.
Fra tutti i paesi della Sardegna che festeggiano il Santo con manifestazioni più o meno grandi, quella che mi ha maggiormente colpito è sicuramente la festa di "Su Ocu de Sant'Antoni " di Lodè, paese d'origine dei miei genitori.
Sono sempre stata molto legata alle mie origini, alle tradizioni e usanze della mia famiglia e volevo condividere con voi una delle feste più suggestive ed emozionanti che secondo me vengono svolte in Sardegna.
Non perchè io sia di parte essendo originaria di questo luogo ma perchè sono pienamente convinta che quando un evento merita importanza dev'essere condiviso♥
Lodè è un meraviglioso paese del nuorese di 1707 abitanti , riconosciuto come Borgo autentico d'Italia, nonchè come Borgo montano medievale che sorge tra la catena calcarea del Monte Albo e i monti di Bitti, Alà de Sardi e buddusò, ai piedi del Monte Calvario. Il suo territorio appartiene alla regione storica nota come Alta Baronia.
Questo Borgo è ricco di storia e di tradizioni popolari conservate gelosamente dalla popolazione e tramandate di generazione in generazione con tanto amore e devozione ♥
Una delle feste religiose più importanti di questo Paese che ancora si tramanda intatta nei secoli è sicuramente la festa religiosa di Sant'Antonio Abate, nota in sardo come "Sant'Antoni de su Ocu".
Grandi e piccini aspettano con tanta emozione e gioia l'arrivo del 16 gennaio per poter vivere intensamente la giornata ricca di eventi. Già da circa una settimana prima, tutte le diverse compagnie di amici si riuniscono per decidere chi porterà il palo che comunemente a Lodè viene chiamato in sardo "Sa Pompia" (Un tronco di albero di Eucaliptus molto lungo che può arrivare a toccare un altezza di 20/22 metri). Quest'anno la sua altezza è stata di 18 metri.
Il 16 gennaio tutte le compagnie o" sas cumpatzias" come dicono in Paese, si alzano molto presto per andare a tagliare le frasche, ma prima di partire tutti i componenti delle compagnie vanno in chiesa per ricevere la benedizione.
Già da questo che vi ho appena detto potete capire la devozione di questi giovani verso il Santo.
Nel mentre che questi gruppi di ragazzi e non, partono per le campagne alla ricerca delle migliori frasche da portare, i più piccoli al tocco delle campane di mezzoggiorno escono di casa e si dividono in piccoli gruppetti e vanno di porta in porta per tutto il paese, con una federa di cuscino sulle spalle.
In ogni casa che suonano dicono la frase in sardo di tradizione " Tzia lo zumpamusu su ocu? ( che vuol dire zia lo saltiamo il fuoco?). Dopodichè ogni famiglia dona ai piccoli il pane tradizionale che viene appositamente creato per questa festa " Sos Calistros", un pane dolce davvero ottimo che vi consiglio di assaggiare, la sua forma a me ricorda il simbolo dell'infinito.
Oltre al pane vengono date arance, frutta secca, dolci vari e in questi ultimi anni anche cosine sfiziose e soldini ... che i bambini apprezzano molto hihihihi
Verso le 16:00, le campane fanno diversi tocchi e i bambini finiscono di "Zumpare Su Ocu" per le case e aspettano l'arrivo delle compagnie sui diversi trattori e macchine colme di frasche e decorazioni.
Il ritorno in Paese delle diverse compagnie , ognuna distinta dal proprio soprannome è davvero particolare, perchè arrivano a suon di clason, musica, canti e tantissima allegria e gioia che viene trasmessa sin da subito anche a chi guarda.
Ogni trattore e macchina è decorata con collane giganti di arance e spesso si fermano nel percorso che fanno fino ad arrivare alla piazzetta principale della chiesa, per offrire il vino tipico e fare qualche ballo con conoscenti e amici.
Una volta giunti nella piazzetta davanti alla chiesa parrocchiale ogni compagnia versa le frasche dai carrelli dei trattori e dai cofani delle macchine e con passione e devozione iniziano a sistemare le frasche intorno all'albero, "Sa Pompia" precedentemente issata al centro della piazza.
Alle 17:00 si inizia con la processione del Santo,per tre voltre di fila i fedeli portano sulle spalle il Santo e un corteo di altrettanti fedeli al seguito lo accompagna nel giro intorno al falò.
Il Parroco, Don Alessandro, dopo aver celebrato una breve messa e aver pregato insieme ai fedeli, benedice tutti i partecipanti e poi suona la campanella dando inzio alla gara tanto aspettata da tutti i giovani.
Tutti i ragazzi delle diverse compagnie iniziano a salire sulle frasche, sfidando il fuoco e le scintille per arrivare a toccare la punta dell'albero dove sono appesi i premi simbolici.
Una volta che verrà toccata la collana di arance ecc... si raggiungerà la vittoria, se non si riuscirà ad arrivare sino in cima la persona che si sarà avvicinata di più alla punta avrà vinto e di conseguenza tutta l 'intera sua compagnia.
Come potete immaginare un susseguirsi di emozioni che tengono tutti con il fiato sospeso e lo sguardo fisso verso l'alto.
Il vincitore sarà acclamato da tutti e una volta sceso, portato sulle spalle in giro per il paese, dove si continuerà con i festeggiamenti, canti e balli per tutta la nottata ♥
La compagnia vincente avrà l'onore di organizzare con i premi vinti una cena per l'intera comunità. L'appuntamento è stato fissato per sabato 27 gennaio 2018 nella piazzetta davanti alla chiesa parrocchiale.
Curiosità
- Ogni persona, una volta finita la gara e la celebrazione intorno al falò, può prendere qualche pezzetto di ramoscello bruciacchiato e portarlo con sè a casa propria perchè porta bene in quanto benedetto.
- Alcune persone si portano le ceneri delle frasche bruciate e le spargono nel loro terreno o giardino in quanto viene definito di buon auspicio per il futuro raccolto.
- Quando si accende il fuoco del falò solitamente le persone più anziane e sagge osservano dove si dirige il fumo ed in base a quello riescono a capire se l'annata sarà favorevole oppure no.
Insomma come avete potuto leggere dal mio racconto una festa ricca di emozioni e di sorprese, molto particolare e originale.
Consiglio a tutte le persone che non hanno mai visto il Paese di Lodè e sentito parlare di questa festa di andare almeno una volta nella vostra vita , inoltre avrete l'occasione di visitare questo Borgo montano autentico davvero caratteristico sia per la sua storia, sia per le sue usanze e tradizioni culinarie e sono certa non ve ne pentirete ♥
Vi allego il link del video della festa di questa'anno ( 16 Gennaio2018) fatto da Cinereporter Fotoe20 così se non l'avete potuta vedere dal vivo potete dargli un 'occhiata direttamente cliccando l'immagine qui sotto
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Annoasa menzusu chin salute !
Se volete visitare Lodè, cliccate sulla mappa per avere le indicazioni stradali ▼
Che ne pensate di questa stupenda tradizione ? Siete mai stati nel Borgo autentico montano di Lodè? Avete mai partecipato a questa festa? se avete curiosità da condividere fatemi sapere sono molto curiosa ...Ci conto!
A presto,
seresweetlove ♥